domenica 19 giugno 2011

La memoria del gusto.

La memoria del gusto.
Da quando ho iniziato a vivere qui sono passati esattamente un anno e quattro mesi. Circa.
Ci sono delle cose che ho smesso di fare, cose che considero legate al passato. Il passato trascorso in Giappone intendo, anche se vivo qui da relativamente poco, il tempo percepito mi sembra più lungo perchè non è "volato" come si suol dire anzi è stato centellinato in innumerevoli situazioni così diverse tra di loro che mi viene da considerare "passato" cose vissute esattamente un anno fa. Cosidero "passato giapponese" anche le due volte che sono venuto in vacanza, non legandole necessariamente agli intermezzi trascorsi in italia tra la prima e la seconda vacanza. Con questo prolisso discorso volevo introdurre un riflessione fatta stasera, da tantissimo tempo non bevevo un caffè in lattina. Per l'esattezza un Wonda Morning Shot.
Non ho idea del perchè ho bevuto un caffè freddo alle undici e mezza di sera ma ne avevo voglia. Fatto sta che il caffè in lattina Giapponese ha un gusto unico ed inequivocabile, non è buono, forse non si può nemmeno considerare caffè ma provoca assuefazione. Appena mandato giù il primo sorso ho avuto una sorta di scarica di flashback della mia prima vacanza a Tokyo quando per via del caldo ne bevetti almeno duecento. Con il flashback ho avuto per la durata di un secondo un ricordo "sensitivo" del mio stato d'animo di allora, l'eccitazione per la novità, la curiosità. Ero felice. Molto più felice. Mi fa strano pensare che un caffè in lattina mi riporti indietro nel tempo così violentemente eppure è soltanto mix di caffeina, saccarosio e altre schifezze, ma il sapore della bibita legata al gusto del metallo sulle labbra ha fatto da conduttore in un tunnel temporale personale. Peccato in Italia praticamente non esiste, certe volte gli italiani sono così legati al loro clichet del caffè espresso che la maggior parte delle volte si precludono a priori ogni possibile alternativa. Posso svelare un segreto? Ho smesso da più di sei mesi di usare la moka. Ho comprato un set caraffa+dripper e bevo soltanto caffè drip o americano, secondo me è diverso dal nostro caffè ma non per questo deve essere considerato inferiore.

R.

domenica 5 giugno 2011

Yokohama Minato Mirai

Sabato pomeriggio sono andato a Yokohama per la prima volta. Alle orecchie di alcuni amici suonava strano il fatto che non vi fossi mai andato pur vivendo da quasi un anno e mezzo a Tokyo.
Sinceramente perchè non ho trovato tutto questo bisogno di andarci forse.
Comunque sabato pomeriggio ho preso lo zaino, il cavalletto e la macchina fotografica, ho messo i calzoncini corti (contro il caldo) e mi sono incamminato alla stazione.
Piccola informazione veloce, se volete andare a Yokohama da Tokyo, dovreste prendere la Tokyu Toyoko line ( 東急東横線) linea che fa capolinea a Shibuya. Vi consiglio di prendere il rapido o il semirapido, ci impiegherete circa 35/40 min. La zono portuale è molto carina, si chiama Minato Mirai e significa letteralmente "Porto del Futuro", (che mi fa tornare in mente Odaiba "città teleporto"...) insomma se non vi piacciono gli agglomerati urbani di grattacieli che sbattono la loro imponenza verso il mare, non andateci.
Oltre ad una suggestiva ruota panoramica che di notte si illumina e offre ai fotografi armati di cavalletto interessanti paesaggi in posa lunga, c'è la zona del porto vecchio che consiste in due grossi edifici di mattoncini rossi (all'interno troverete ristoranti et centrum commercialem) i quali vengono illuminati la notte e stagliandosi con lo sfondo di grattacieli e ruota panoramica creano un paesaggio interessante ed quasi irreale da fotografare. (qui)

Mi sono ripromesso di tornarci.
Questo è un estratto degli scatti che ho fatto, ho capito di desiderare un cavalletto più leggero, il mio Slik pesa troppo.




































R.