domenica 20 marzo 2011

Come cambiano le cose.

La realtà è che la mia vita è parzialmente cambiata.

Vivere questa "cosa" mi ha fatto riflettere su come la vita possa cambiare immediatamente. Siamo appesi a un filo, un equilibrio che ci creiamo un millimetro alla volta in anni di lavoro.

Dal giorno del terremoto sento che qualcosa dentro di me è cambiato, anzi dentro e fuori.
La routine giornaliera, l'ansia per l'esame di giapponese, i preparativi per passare l'hanami tutti insieme, è stato tutto lavato via da quello tsunami, lasciando un terreno arido di ansia, paura, disperazione. Mi sento più forte ma al contempo sono straziato, vorrei non fosse mai accaduto nulla, avrei preferito èssere bocciato all'esame.
Vedere una persona a cui tenevo moltissimo prendere e partire per non far più ritorno mi fa capire quanto la vita sia in bilico, le certezze siano incertezze e come i sentimenti possano cambiare in un secondo, anzi in 120 secondi.

Ultimamente parlando con un amico appassionato di cultura indiana etc. ragionavamo su come il mondo stia cambiando, si stia evolvendo nel bene e nel male, con tutte le conseguenze che ne derivano. Il nostro di mondo è appena cambiato, radicalmente. Da questa stanza di due metri per tre metri posso sentire il rumore delle strade di Osaka, mi conforta ascoltare la gente che canta nel karaoke qui sotto, vecchie canzoni giapponesi, io almeno sono qui al caldo e mi vergogno certe volte di pensare a quanto sono stato sfortunato quando c'è gente che ha perso la casa, o la vita.

R.

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